giovedì 8 maggio 2014

I MEDICI TRA L'INCUDINE E IL MARTELLO

Con l’entrata in vigore del decreto legge n. 158/2012 (c.d. decreto Balduzzi) si è accentuata la tendenza dei medici a svolgere la propria attività professionale in maniera tale da evitare di essere destinatari di azioni legali dirette ad ottenere un risarcimento del danno o, addirittura, ad affermare una responsabilità penale che potrebbe incidere profondamente sul piano professionale e personale. I costi di una simile tendenza sono per il S.S.N. eccessivi e per tale ragione, la medicina difensiva può dar luogo a responsabilità erariale del medico che la pone in essere.
Chi scrive ritiene da tempo che il decreto Balduzzi non abbia arginato il fenomeno delle azioni legali prive di fondamento; la classe medica si trova nella stessa situazione antecedente all’entrata in vigore del decreto sopra citato. 
Compito del legislatore dovrebbe essere quello, in ossequio al principio di tassatività penale, di specificare, nella maniera più precisa possibile, quali siano le linee guida alle quali l’esercente la professione sanitaria deve di volta in volta attenersi. Solo in questa maniera il medico potrà esercitare la professione sapendo quando la sua condotta può essere fonte di responsabilità e quando, invece, è assolutamente lecita; il cittadino, a sua volta, potrà comprendere quando è stato destinatario di un caso di malasanità con conseguente diritto al risarcimento del danno.
Il fatto che la nuova normativa non protegge la classe medica dalle numerose azioni legali dei pazienti è dimostrato dall’orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione  nelle sentenze Pagano e Cantore. In esse la Suprema Corte afferma che il medico deve, nell’attenersi alle linee guida, tener conto delle peculiarità del caso concreto, distaccandosi da esse quando le esigenze di salute del paziente lo richiedano.
A questo punto, però, ci si domanda quando il medico deve ritenersi autorizzato a distaccarsi dalle linee guida e soprattutto quali siano le linee guida da seguire nel caso specifico. Fino a quando non si troverà una soluzione a tali quesiti la classe medica si troverà sempre tra l’incudine della responsabilità erariale e il martello della responsabilità civile e penale.
                                                 

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