Cass., civ. III sez., sent. n. 11522, 23/5/2014.
La
terza sezione civile della Corte di Cassazione con sentenza n. 11522 del 23
maggio 2014 ha stabilito che l'omissione della diagnosi di un processo
morboso terminale, anche se si tratta di un male incurabile e sul quale sia
possibile intervenire soltanto con un intervento palliativo,
determinando un ritardo della possibilità di esecuzione di tale intervento, cagiona
al paziente un danno alla persona. Infatti, come rilevato dalla Suprema
Corte, lo sfortunato paziente non ha potuto fruire di tale intervento e,
quindi, ha dovuto sopportare le conseguenze del processo morboso e
particolarmente il dolore, posto che la tempestiva esecuzione dell'intervento
palliativo avrebbe potuto, sia pure senza la risoluzione del processo morboso,
alleviare le sue sofferenze.
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