Presidente e Redattore Grossi.
Depositate il 7 ottobre 2016 le motivazioni della sentenza numero 216 della Corte Costituzionale in merito all’esclusione del responsabile civile nel rito abbreviato.
Secondo il giudice a quo tale norma violerebbe anzitutto l’art. 3 della Costituzione, determinando una ingiustificata disparità di trattamento tanto della parte civile che dell’imputato, sul piano delle pretese risarcitorie, rispetto al giudizio ordinario; violerebbe, inoltre, l’art. 24 Cost., compromettendo il diritto di agire in giudizio dei predetti soggetti processuali, nonché l’art. 111 Cost., per contrasto con il principio di ragionevole durata del processo.
La Consulta ha ritenuto la questione non fondata, osservando come l’esclusione automatica, «senza ritardo e anche d’ufficio», del responsabile civile quando sia disposto il giudizio abbreviato, trovi giustificazione «nell’intento di non gravare tale tipo di giudizio, che dovrebbe essere caratterizzato dalla massima celerità, della presenza, non indispensabile, di soggetti la cui posizione può restare incisa solo sul piano privatistico dalla decisione penale».
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